Fare sport su un campo in erba naturale
Un campo in erba naturale è una superficie di gioco che rappresenta la soluzione più ecosostenibile che si possa avere in quanto la superficie erbosa contribuisce alla tutela e alla salvaguardia dell’ambiente in vari modi:
- Producendo ossigeno.
Per esempio, un campo da calcio, delle dimensioni di 7000/8000 metri quadri riesce a catturare e assorbire 12 tonnellate di anidride carbonica all’anno per poi trasformarla in ossigeno.
- Raffreddando la crosta terrestre.
Le superfici in erba naturale riducono maggiormente il calore rispetto al terreno nudo o all’erba sintetica grazie al processo di evapotraspirazione che consiste nel trasformare l’umidità del terreno in vapore acqueo che viene liberato nell’atmosfera abbassando la temperatura media del suolo.
- Purificando l’acqua ed il terreno dall’inquinamento.
I microorganismi presenti nel terreno svolgono una attività di purificazione delle acque di precipitazione che contengono sostanze nocive e restituiscono all’atmosfera vapore acqueo sanificato e un manto vegetale ripulito da contaminanti chimici e non.
- Riducendo il rumore e la polverosità.
Il tappeto erboso riveste un ruolo importante perché attenua il rumore e allo stesso tempo trattiene le polveri per mezzo dei filamenti di cui è composto.
Grazie ai programmi di ricerca, che negli ultimi anni sono stati molti e importanti, si è riusciti ad ottenere e a mettere a disposizione una varietà di sementi vegetali di tappeto erboso che si adattano alle condizioni locali e alle attività sportive solitamente praticate su erba naturale come il calcio, il rugby, e le attività ippiche. Il continuo lavoro di miglioramento genetico, in questo ambito, mira a ottenere varietà con maggiori qualità in termini di:
- Resistenza all’usura e al calpestio;
- Tolleranza verso il compattamento;
- Tolleranza al taglio basso;
- Rapidità di insediamento e densità della copertura verde;
- Tardiva entrata in riposo autunnale;
- Resistenza alle malattie;
- Tolleranza agli erbicidi;
- Vigore e stabilità in campo della pianta;
- Resistenza alla siccità;
- Tolleranza agli stress salini;
- Tolleranza all’ombreggiamento.
Entrando nello specifico degli sport su prato, si può affermare che la maggior parte degli sportivi, di tutti i livelli, preferisce giocare su un tappeto naturale in quanto c’è un migliore appoggio delle calzature, un maggior attrito in caso di umidità e quindi una minore possibilità di scivolare e cadere ed una maggiore elasticità della superficie.
Tra i molti aspetti che però preoccupano le amministrazioni pubbliche ed i circoli sportivi che scelgono i campi in erba naturale, c’è soprattutto la manutenzione che periodicamente va fatta. Si deve però tenere in considerazione che, in condizioni climatiche favorevoli, con cure agronomiche e del terreno idonee e con l’impiego di varietà di sementi all’avanguardia (adatte a quel terreno, a quelle condizioni climatiche specifiche e al tipo di sport da praticare), il prato naturale può considerarsi la soluzione più vantaggiosa anche a livello economico.
Lo stato di salute di un prato naturale può essere migliorato attraverso la risemina del prato, rigenerando così le zone danneggiate, e rinfoltire quell’area. Oggi un prato naturale ben costruito e con una corretta manutenzione permette di giocare fino a 450 ore all’anno rispetto alle 330 ore all’anno di 40 anni fa.
Pierpaolo Narciso